RICORDO DI DIANA MUSOLINO
Diana Musolino, nata a Pizzo l’8 aprile 1925, da una famiglia di patrioti, che aveva dato il proprio contributo alla causa risorgimentale, diventa, non ancora trentenne, Sindaco di Pizzo e, nel 1954, fonda il Premio Città di Pizzo, per avviare la Città verso nuovi “percorsi socio culturali ed artistici” e per darle al contempo una visibilità che colloca Pizzo nel novero delle “città che andranno a farsi apprezzare e conoscere per l'alta vocazione storica e turistica”.
Le parole virgolettate sono tratte dal ricordo che Giuseppe Sarlo ha voluto dedicare a Diana Musolino all’indomani della sua morte, pubblicandolo su Il quotidiano della Calabria del 22 marzo 2010. L’articolo delinea la “poliedrica personalità”della Sindachessa
(così affettuosamente chiamata dai suoi concittadini), definita “una tra le donne più attente e valorose della Calabria,… dotata di una straordinaria passione civile e quindi sempre pronta a difendere e tutelare i legittimi interessi dei cittadini”. Tre sono stati, nel ricordo, i grandi amori di vita intorno ai quali Diana Musolino aveva concentrato la sua iniziativa quotidiana: Pizzo, la politica e l'arte. Amava la sua città più di se stessa. Amava la politica per il suo alto senso del dovere e la straordinaria trasparenza nella cultura dei servizi. Amava l'arte che si è estrinsecata nel “suo”Premio città di Pizzo.
Diana Serrao Musolino, ha speso la sua vita in prima linea con obiettivo la promozione e lo sviluppo socio culturale e ambientale di Pizzo, la sua grande creatura. “Il consenso dei cittadini - continua Sarlo nel suo ricordo - e di un grande partito dell'epoca, la Democrazia Cristiana degli anni '60, le avevano permesso di porsi alla guida dell'amministrazione comunale. Poi la meritata elezione in seno al Consiglio provinciale di Catanzaro. Quindi l'assunzione di un competente ruolo di responsabilità nel comitato di gestione della sanità vibonese. Erano gli anni in cui la Dc aveva bisogno di rappresentanti coraggiosi e di accreditata caratura politica.Diana Serrao Musolino era, unitamente al sen. Antonino Murmura, al sen. Melino Basile, una delle figure più attive e capaci di interpretare meglio di altri il bisogno della gente e di tutto il territorio vibonese”.
“Sotto la sua guida – continua Sarlo – Pizzo si fa apprezzare e conoscere per l'alta vocazione storica e turistica. Le casse comunali non sono mai state floride ma la sua idea veniva spesso sposata da chi credeva nella sua azione. Da qui la possibilità di far crescere questa sua splendida creatura, che si chiama Pizzo, dandole un po' di ordine, di visibilità e soprattutto avviando un importante dialogo con i cittadini e con la classe dirigente e politica, diventando protagonista delle scelte della città. Uno dei pregi di Diana Serrao Musolino sarà quello di portare Pizzo nei percorsi socio culturali ed artistici. Capiva che la crescita di questa comunità non poteva non passare se non dal facile approccio che ella era stata capace di avviare e consolidare nel tempo con le pubbliche istituzioni. Il suo ideale e la sua intraprendenza politica hanno accresciuto il sistema del confronto. Il suo modo di gestire il palazzo comunale, la sua verve inventiva espressa in Consiglio provinciale e la sua capacità di favorire l'applicazione delle regole nella sanità vibonese le hanno creato anche nemici politici. Le battaglie sul fronte della cultura del servizio non sono state poche. Ma ha sempre primeggiato la sua trasparenza, la sua necessità di togliere il territorio da ogni forma di degrado e isolamento”.
“Oltre al suo pensiero politico che resta ben custodito negli atti amministrativi e nel cuore di quanti hanno apprezzato il suo amore per Pizzo, lascia in eredità il Premio città di Pizzo. Che non può scomparire con la sua morte. Sarebbe troppo triste dimenticarla già da oggi. Pizzo deve qualcosa ai suoi figli migliori. Diana Serrao Musolino è tra questi. La città merita di ricordarla”.
Consulta il settimanale Oggi del 17 dicembre 1961